mercoledì 28 febbraio 2007

Filetti di salmone in crosta


Ricetta recuperata da Sale & Pepe di febbraio...numero davvero molto interessante e soddisfacente!!!!

Ovvio che la invio anche alla Cannella per il suo Club!!!!

Io il pesce lo cucino poco e non sono tanto pratica ( ma è solo una questione di tempo, ho fiducia d'impratichirmi!) specie se lo devo comprare - cosa che mi terrorizza, ho paura che mi rifilino una fregatura - e pulire, coi filetti già si ragiona meglio:

sono già puliti, sono senza spine...ma questa sembra la pubblicità, lasciamo stare!!

Questa ricetta era nella mie corde e soprattutto vista la velocità di esecuzione potevano sbafarcela anche con il nostro rientro in casa alle nove di sera!!!!

Filetti di Salmone in crosta


2 filetti di Salmone fresco

1 uovo

Farina di mais precotta (quella per polenta)

Pangrattato

20 gr di Burro


Togliere la pelle al salmone e tagliarlo a quadrotti, a fette, a cubotti, come vi pare insomma, passare i tranci di salmone prima nell'uovo, poi nella panatura metà farina, metà mais.

Far scaldare in un padellino il burro (senza farlo bruciare) con un po' d'olio, far dorare i tranci di salmone per pochi minuti, devono essere croccanti fuori, ma ancora rosa all'interno!

La ricetta originale prevedeva l'accompagnamento del piatto con una salsina fatta con yogurt, concentrato di pomodoro, 1 filetto d'acciuga e pomodorini ciliegia tagliati in due e saltati in padella, ma io ho optato per la salsina alla senape che ormai è la mia droga trovata sul bellissimo blog di Kjaretta.



lunedì 26 febbraio 2007

Ancora Muffins!????....Cioccolato, noci e caramello! Oh Yeah!



Dò anch'io il bis per il meme della Zuccheriera!!!!
Questi muffins li ho pensati mentre preparavo un dolce di Trish Deseine tratto dall'ormai noto "Cioccolato" ...dolce di cioccolato e mandorle, molto simile alla torta caprese.
Mentre mescolavo farina di mandorle e cioccolato fuso mi è venuto in mente che dei dolcetti fatti con noci al posto delle mandorle, cioccolato e una bella colata di caramello mou potevo avere il loro risvolto interessante!!!
Così sono nati questi pseudo muffins che hanno un impasto abbastanza pesantuccio e non proprio "classico".

Muffins Cioccolato, Noci e Caramello mou
100 gr di Cioccolato fondente fuso
50 gr di Burro fuso
50 gr di noci finemente tritate
90 gr di zucchero
40 gr di Farina
2 uova
1/2 cucchiano di Lievito in polvere


Preriscaldare il forno a 180°.
Sciogliere il cioccolato e il burro insieme a bagnomaria o nel micronde (io uso lui, ci metto la metà del tempo e non sporco troppo in giro), unire gradatamente 70 gr di zucchero, i tuorli delle uova poco per volta, le noci tritate con i restanti 20 gr di zucchero, la farina setacciata con il lievito e gli albumi montati a neve sempre poco per volta.

Riempire i pirotti e mettere in forno i pasticcini per circa 20-25 minuti. Sfornarli e farli intiepidere su una grata.


Per il caramello Mou

125 ml di Panna
25 gr di Zucchero

Portare la panna ad ebollizione, mettere lo zucchero in un pentolino dal fondo spesso e farlo caramellare leggermente a fuoco molto basso, unirci la panna e mescolare fino alla consistenza desiderara, utilizzarla subito per glassare i muffins.

Atta roti



Era da un po' che volevo provare questo pane indiano, complice la ricetta del pane all'olio e olive della cara cuochetta (che prevede farina integrale, così so già come reimpiegarla) nonché un momentanea necessità di essere ben lontana dai lieviti, domenica mattina mi sono trovata a impastare queste "cialde" indiane.

La ricetta è facile e iperveloce e prevede l'utilizzo di:

150 gr di Farina "O"
150 gr di Farina Integrale
125 gr di Yogurt Naturale non dolcificato
2 uova
1 pizzico di Sale

Preriscaldare il forno a 220°.

Sulla spianatoia mettere i due tipi di farina setacciata facendo il solito vulcano, unire le 2 uova precedentemente sbattute e cominciare ad amalgamare, unire poco per volta lo yogurt, un pizzico di sale e cominciare a lavorare l'impasto facendolo diventare un panetto liscio e omogeneo.

Porzionarlo, ne verrano circa 14 pezzi, formare delle palline e farle riposare una decina di minuti, stenderle con il mattarello, dovranno avere un diametro di circa 12 cm, spennellarle con del burro fuso e far cuocere per circa 12-13 minuti, voltandoli a metà cottura.

Ricordarsi di mettere una ciotolina con dell'acqua nel forno (durante tutta la cottura) per mantere la giusta umidità.

Questo pane, vista la scarsa quantità di sale risulta essere dolcino e si accompagna bene a chutney, piatti di pollo e carne d' agnello speziata, io visto che ho in mente di preparare delle kofte (polpette di carne d'agnello molto diffuse in medio oriente) nei prossimi giorni ho fatto le prove tecniche di questo pane che le accompagnerà egregiamente.

sabato 24 febbraio 2007

L'intramontabile Crostata con Lemmon Curd e Fragole



Queste crostate così fresche e apparentemente leggere sono sempre molto amate da tutti, per questo quando devo preparare un dolce per un invito a cena...con diverse bocche da sfamare, so già che non mi pentirò della scelta, anche perchè in queste cene si mangia sempre a sproposito e presentare alla fine, quando ormai sono tutti a panz'all'aria con le ventrozze piene, un tripudio di cioccolato e panna, c'è il rischio che non lo si gusti a dovere.

Poi avendo due fantastici alberi di limone in giardino il lemmon curd potrei prepararlo giornalmente, anche perchè è una di quelle cose talmente guduriose che crea dipendenza...ha solo il difettuccio di essere un tantinello ricco di grassi :( non c'è da stupirsi visto che tutte le cose esageratamente buone, fanno sempre male!!!!!!

Comunque questa è la ricetta che ho seguito assemblando pezzi di qua e di la dei miei 1000 fogli volanti pieni zeppi di gr e ml vari.

Crostata con Lemmon Curd e Fragole

Per la frolla:

250 gr di Farina "0"
100 gr di Zucchero a Velo
130 gr di Burro a pezzetti
1 Uovo

Mettere in una coppa la farina, lo zucchero a velo, il burro a pezzetti e lavorarlo con la punta delle dita fino a quando la farina non avrà assorbito tutto il burro e avrà una consistenza simile al pangrattato (la sabbiatura, insomma), aggiungere l'uovo sbattuto e lavorarlo velocissimamente formando un panetto (io spesso non la lavoro con le mani, ma "impasto" il tutto con una spatola molto lunga di acciaio fino a quando non il composto risulta più o meno assemblato, lo lavoro con le mani giusto qualche secondo), che dovrà riposare in frigo per mezz'ora.

Riprendere la pasta frolla stendarla e rivestire una tortiera (dai bordi scanalati) precedentemente imburrata e infarinata, bucherellare il fondo della pasta coi rembi di una forchetta, ricoprire l'interno del guscio crudo di frolla con della carta forno e metterci su dei ceci secchi, da usare come "peso", infornare per 18-20 minuti a 180°, se l'interno dovesse risultare ancora troppo crudo (considerando che la frolla raffreddandosi indurisce), togliere carta forno e ceci secchi e reinfornarla "tutta nuda" per altri 5 minuti.


Lemmon Curd

4 uova + 2 Tuorli
140 gr di Zucchero
50 gr di Burro
Succo e zeste grattuggiate di 2 Limoni
100 gr di farina di Mandorle (opzionale)


Di solito il lemmon curd lo si cuoce a bagnomaria (la stragrande maggioranza di ricette che ho trovato segna così), questa ricetta invece oltre che avere una cottura direttamente su fiamma, è anche un tantino più leggera di burro (tuorli e zucchero sono sempre abbondanti) e prevede il mischiare velocemente lo zucchero con le uova, unire il succo dei limoni più le zeste grattugiate, il burro ammorbidito a pezzetti e cuocere a fiamma molto bassa, devo dire che il lemmon curd si è addensato nel giro di 10 minuti, una volta intiepidito unire la farina di mandorle.

L'assemblaggio è la parte più divertente, togliere il guscio ormai cotto dal suo stampo e metterlo sul piatto da portata, riempirlo con il lemmon curd mandorlato, tagliare le fragole come il cuore comanda e sempre come lui vuole disporle sulla crostata.

A me piace molto vedere le crostate luccicanti, tr'altro la frutta ossidata (tipo le banane) non è che mi invitino all'assaggio (anche l'occhio vuole la sua parte), io avevo fretta e per fortuna le fragole risentono meno dell'esposizione all'aria, altrimenti o gelatina per dolci o una buona marmellata (io ne ho una di limoni che non ho ancora assaggiato...chissà come ci sarebbe stata?) stemperata con un goccino d'acqua e fatta riscaldare può andare come finitura.


lunedì 19 febbraio 2007

A "F'CAZZ"



Che non significa in dialetto barese "A fare niente", che detto dalla sottoscritta può anche avere un senso, ma indica uno dei must della cucina barese: LA FOCACCIA!

Si, si lo sò che ormai la focaccia è nesciunal e internesciunal, ma quella che intendo io, tipica delle nostre parti è alta, soffice sopra e croccante sotto, fatta con farina di grano duro, con vulcani di pomodori incandescenti che sin da piccoli abbiamo imparato a mangiare con cautela (pena scottatura di 3° grado sul labbro inferiore)...lasciatemelo dire:"E' un'altra cosa", le radici, sò radici.
Questa è l'altro pezzo forte che quando porto in giro riscuote un successone, classica la domanda di simultanee bocche unte: "Troppo buona, mi dai la ricetta?" ed io rispondo prontamente "Il merito non è mio, è dei Gennarini".
Di uno in particolar modo, il gennarino in questione è Sdonk, pugliese doc, creatore (e qui m'inchino) di questo impasto davvero buono, buono, buono.
La ricetta di primo impatto può non sembrare semplicissima, ma questo è proprio il caso del più-difficile-a-dirsi-che-a-farsi.
FOCACCIA BARESE con POOLISH
Questo è un impasto indiretto, non si fa il classico vulcanino di farina e giù tutti gli ingredienti e mischia, si impastano (formado così il poolish) inizialmente poco lievito,acqua e farina rapporto 1 a 1, facendo maturare l'impasto in questo caso 12 ore a temperatura ambiente.
Da quello che so questa pre-fermentazione serve a dare forza al lievito, così da poterne utilizzare una mimina parte rispetto ai cubetti interi che mettiamo spesso con nonchalance anche in 350 gr di farina, questo è a tutto beneficio della morbidezza, del gusto, della leggerezza del prodotto finito...nonchè a beneficio del nostro stomaco che lo digerirà con più facilità.
Dunque ecco le dosi precise e il procedimento che si trova anche qui.
610 gr di Farina "0"
90 gr di Semola di grano duro rimacinata
560 gr di Acqua
5 gr di Lievito di Birra Fresco
50 gr di Olio E.V.O.
18 gr di Sale
La sera preparare il Poolish mescolando in una coppa capiente 560 gr di farina (presi dai tot 610) con 560 gr di acqua e il grammo di lievito, coprire con un panno umido e metterlo a nanna (visto che è sera :) ) per 12 ore lontano dagli spifferi d'aria (l'ideale è il forno spento).
Il mattino seguente mezz'ora prima di prendere il poolish, che sarà cresciuto e avrà un aspetto poco invitante,mooolto lento e pieno di bolle, mischiare i 4 gr di lievito rimamenti con 2 cucchiai d'acqua e due di farina e mettere a lievitare per 30 minuti (questo si chiama lievitino, per maggiori info un giro qui è d'obbligo).
Fatti maturare lievitino e poolish si comincia a preparare l'impasto finale; in una coppa unire i due lieviti, la semola, i 50 gr di farina rimasti e se si è muniti d'impastatore ALLELUJA, altrimenti...un pò di pazienza e si comincia ad impastare con la mano a cucchiaio lavorando l'impasto tirandolo su e lasciandolo ricadere (almeno io faccio così) nella ciotola facendo attenzione comunque a non "strapparlo", man mano che verrà lavorato l'impasto diventerà sempre più elastico, verrà su con più facilità. L'impasto sarà troppo molle per poter essere messo sul tavoliere.
Io lo lavoro fino a quando non è diventato bello elastico, anche mezz'ora, oltre se ne va la pazienza.
Del sale e dell'olio non me ne sono dimenticata: dopo pochi minuti di esercizio per il bicipide, unire il sale, e successivamente l'olio a cucchiaiate badando a farlo ben assorbire...e lavorare, lavorare, lavorare.
Adesso è tutto in discesa: lasciar lievitare fino al roddoppio del volume (io di questi tempi, visto il freddo la faccio lievitare anche 3-4 ore, anche di piu).
Vista la consistenza blob dell'impasto Sdonk consiglia di dare i cosiddetti "folding" o giri...servono a dare maggior consistenza e struttura: si infarina ESAGERATAMENTE uno strofinaccio pulito e vi si versa l'impasto che è abbastanza ingovernabile, con le mani infarinate si cerca di piegare l'impasto portando il lato destro al centro, il lato sinitro su quello destro (molto approssimativamente...tra l'altro questa è un'operazione che si migliora con l'esperienza), la parte inferiore anche lei verso il centro e quello superiore su quella inferiore, ma qui (per chi sopra se l'è perso) è spiegata divinamente quindi meglio dare un'occhiata.
Con un movimento velocissimo girare l'impasto in modo tale da avere come parte superiore quella che era a contatto con lo strofinaccio infarinato.
Io di giri ne do sempre due a distanza di mezz'ora l'uno dall'altro. Finito il primo rimetto l'impasto nella coppa, finito il secondo divido in due il mio blob e lo metto in due teglie ben unte d'olio di circa 30 cm, lo lasciò ancora a riposo fino a quando non si è "rilassato" occupando tutta la superficie della teglia, condisco con pomodorini, un giro d'olio , abbondante origano, sale e olive e metto in forno preriscaldato al massimo per 25-30 minuti...et voilà, les juex sont fait!!!!!!
L'odore è da svenimento!!!!

sabato 17 febbraio 2007

Muffins Cannella, Nocciole e Semi di Papavero per la Zuccheriera




L'ispirazione che mi ha spinto alle sei di questa stamattina a produrre questi muffins (non pensate che sia matta se cucino alle sei del mattino,perchè non c'è orario migliore per me: tutta la casa sonnecchia, il gatto sonnecchia, il marito grufua, CHE PACE!) sarà subito deducibile a chi è reduce da un recente giro in autostrada o in aeroporto.

Era da tempo che volevo provare a scopiazzare l'idea del tris CANNELLA/NOCCIOLA/SEMI DI PAPAVERO, dopo aver addentanto una di queste godurie in orginale in una fredda mattina di gennaio all'autogrill dell'aeroporto.
E' stato un colpo di fulmine!!!!Sono Spettacolari.

Il meme della gentilissima Cannella allora capita a fagiuolo!!!!

Non sapendo da dove partire e avendo in attivo delle ricette di Muffins non particolarmente soddisfacienti , ho deciso di utilizzare come base l'impasto di una torta allo yogurt (proveniente dal ricettario personale della famiglia delle Scorrano Sister- amiche di lunga data e abili ai fornelli, Sere volessi mai contribuire ti creo uno spazio ad hoc) che non mi ha mai tradito e il cui risultato è sempre stato un successone, la ricetta è partita dalla mia cucina diventando peggio di una catena di S.Antonio.

Ho provato almeno nella preparazione a seguire le regole canoniche del muffin perfetto: ingredienti secchi da una parte, liquidi dall'altra, mescolata veloce e via in forno!!!


Muffins Cannela, Nocciola, Semi di Papavero

Per circa 15 pz

300 gr di Farina
200 gr di Zucchero
1 pizzico di Sale
100 gr di Nocciole tostate
100 gr di Cioccolato fondente a pezzetti (meglio le goccie)
1 pizzico di Cannella
4 cucchiai di Semi di Papavero (io ne ho messi di più... ma è questione di gusti)
1/2 bustina di lievito per dolci

125 gr di Olio di Semi
1 vasetto di Yogurt Bianco
50 gr di Burro morbito
3 Uova
Granella di Zucchero per guarnire
La preparazione è stata davvero semplicissima (anche per questo l'ho azzardata alle sei del mattino poi penso che sia proprio bello alzarsi dal letto e sentire la casa che profuma, fortuna non mia ahimè), come scrivevo è bastato prendere due coppe, nella prima ho messo gli ingredienti secchi e li ho mescolati, nella seconda ho messo lo yogurt, il burro morbito e mescolando ho aggiundo le uova e infine l'olio.
Ho versato l'impasto liquido nella coppa con farina,zucchero, lievito ect...ho mescolata velocemente, l'impasto è risultato abbastanza "pesante" e non particolarmente liquido.

Ho riempito i pirottini di carta con un'abbondante cucchiaiata di impasto e messo su ognuno la granella di zucchero, messi successimamente nella teglia da muffins e cotti a forno preriscaldato a 180° per 15 minuti circa, si sono cotti abbastanza velocemente.

Il risultato?

A me sono piaciuti TANTISSIMO, meglio, molto meglio dei precedenti!!!...e sarà che erano una "figli miei" ma mi sono parsi molto simili agli originali.


mercoledì 14 febbraio 2007

Quiche, mia cara quiche


Le torte salate le ho scoperte da poco tempo, la pasta brisè invece è una vecchia conoscenza teorica che pensavo non avesse una pratica così semplice e gustosa!!!!

Mi piace tantissimo smangiucchiarle per cena, veramente io adoro tutto ciò che generalmente si presenta nei buffet, tutte quelle cosine sfiziose e spropositatamenre caloriche...crocchette, pizze, pizzelle, focacce, torte salate per l'appunto.

Cosa c'è di meglio che tornare a casa dopo una giornata di lavoro, alle nove di sera, mentre magari fuori piove (come ieri) e vedere che nel forno ancora spento ti attende un pasta soffice e dal ripiento filante o una gustosa quiche, che aspetta solo di essere addentata per coccolarti?

La mia quiche è la classica svuotafrigo, ieri avevo della panna fresca che avevo il dovere di salvare prima che diventasse " yogurt", così l'ho sacrificata con uova, una spolveratina di parmiggiano....ma è meglio se la scrivo con tutti i crismi la ricetta:

Quiche salva cena

Per la basta brisè:
250 gr di Farina "O"
125 gr di Burro freddo
1 pizzico di sale
Acqua molto fredda q.b.

Per il ripieno
150 ml di panna fresca
3 uova
1 spolverata di parmiggiano
Sale e Pepe
1 manciata di spinaci
qualche fettina di prosciutto cotto
1 patata

Per la brisè ho messo in una coppa la farina, il sale e il burro freddo tagliato a pezzetti, ho incorporato il burro alla farina con la punta delle dita formando delle "briciole", l'esperienza mi ha insegnato che più sono piccole le briciole, più facilmente si formerà l'impasto, come per la pasta frolla meno viene manipolato l'impasto meglio è.
Una volta fatte le mie belle briciole (ho letto che si chiama sabbiatura), ho unito l'acqua e qui sono andata ad occhio, comunque poca 4/5 cucchiai direi, ho impastato velocemente e fatto riposare l'impasto mezz'ora in frigo.
Successivamente ho steso l'impasto e foderato una teglia tonda, una di quelle tipiche da pastiera con i bordi svasati, la teglia era imburrata e infarinata e con i rembi di una forchetta ho bucherellato il fondo della pasta.
Ho preparato il ripiento mettendo in un' altra coppa la panna, le uova, il parmiggiano, sale e pepe, ho mischiato con una frusta velocemente.
Sul fondo della pasta nuda e bucherellata ho messo gli spinaci lessati in acqua e ripassati in padella "nature", giusto per asciugarli un po', del prosciutto a pezzetti e versato l'intruglio panna-uova.
Per "rifinire" ho lavato e pelato una patata media e con il pelapatate ne ho ricavato delle fettine sottili, sottili (mi devo comprare una mandolina che mi sa che è meglio), ho messo a raggiere le fettine di patata comprendo totalmente il ripieno e i bordi del guscio di frisè, condita la superficie con un velocissimo giro d'olio e un altrettanto veloce spolveratina di sale.
Messo in forno preriscaldato a 180° per 45 minuti fino a quando la superficie delle patate diventa bella dorata.
Io dovevo scappare a lavoro e ho alzato la temperatura del forno l'ultimo quarto d'oro...la mia quiche non me lo ha perdonato e s'è sbrucciacchiata!!!Managgia alla fretta.
Ps. Queste torte salate secondo me sono più buone tiepide o fredde!


martedì 6 febbraio 2007

Croccanti strascichi natalizi


Chissà a quanti capita di attendere le feste Natalizie per vedere le strade illuminate mentre si passeggia o mentre si è alla ricerca del regalo ideale (perchè si sà: dare è centovolte meglio che ricevere), per rilassarsi un pò tra un giorno di festa e l'altro o semplicemente per mangiare una fetta di panettone, ma poi quando è appena la vigilia del 24 augurarsi che passino in fretta, veloci, come una nuotata in vasca....in apnea.

A me capita ogni anno.

Faccio parte di quella larghissima fascia di persone che con le feste ha un rapporto di "odi et amo".
Quest'anno ho persino omesso di fare regali, ho pensato che certe volte il fare regali è il clinex della coscienza, basta passarlo velocemente sulle nostre coscienze un pò sgualcite, per togliere un pò di polvere e sperare che brillino di più.

Quest'anno all'inizio stavo partendo anch'io alla corsa al pensierino (c'è da dire che faccio solo pensierini...i regali costano, i pensierini meno), poi ho pensato alle storia del clinex e anche al fatto che moltissimi dicono che il pensiero è quello che conta...così ho partorito solo dei PENSIERI per le persone che li meritavano, pochi, onesti e sentitissimi biglietti d'auguri...accompagnati da una bella scatola di biscotti home-made, i biscotti...mica la scatola!!!

Sono sicura che saranno stati apprezzati, sono circondata da belle persone.

Comunque questi croccanti li ho beccati ieri a casa della mamma, e nonostante sia tempo di chiacchiere, a casa dei miei campeggiano ancora loro, dolcetti fatti con un TOT di mandorle spellate-tostate-tritate e un TOT di zucchero, messo tutto in pentola a caramellare, versato su tagliere inumidito con del succo di limone e steso con un mattarello altrettanto inumidito e tagliato a pezzetti seduta stante, dolcetti tipici di Natale che al Natale mi ci hanno fatto pensare.



lunedì 5 febbraio 2007

Alla ricerca del MUFFIN perfetto!




Non volevo dare a questo blog un taglio prettamente culinario creando un foodblog , ma sinceramente penso che piano, piano scivolerò tra cioccolato, farine e spezie anche contro i migliori propositi...perchè cucinare mi piace troppo e alle volte osservare ciò che cucino mi piace anche di più, non so quante centinaia di volte mi è capitata d' incantarmi davanti a una vuluttuosa glassa al cioccolato (per la torta del mio compleanno è un must), oppure davati a un dorato gratain, penso di essere sicuramente un pò maniaca, ma infondo ognuno ha le sue...di manie.

Ultimamente come dice il titolo di questo post sono i muffins la mia fisima, fin'ora ho provato solo un paio di ricette, una di
Maurizio Santin di cui però mi manca il reportage fotografico (non male, da riprovare...anche se non sono ancora soddisfatta) e questa ricetta francesina, che mi è piaciuta nel gusto, cioccolato e arancia non deludono mai, ma la consistenza un pò gommosetta lasciava a desiderare.

Muffins all'arancia e gocce di cioccolato (di Laurence)

250 gr di farina
80 gr di zucchero
2 cucchiani e 1/2 di lievito per dolci
60 gr di burro freddo
2 uova
10 cl di succo d'arancia
10 cl di latte
1 cucchiaio di zeste (la parte della buccia dell'agrume più esterna e sottile...senza la parte bianca e amara) di un arancia
150 gr di gocce di cioccolato

Accendere il forno a 220° (preriscaldare il forno non è una cosa da poco, fatelo sempre là dove è segnato).
In una ciotola versare la farina, lo zucchero, il lievito. Aggiungere il burro freddo a pezzetti e incorporarlo alla farina formando delle briciole (come si fa per la sabbiatura della pasta frolla).
In un'altra ciotola mescolare le uova, il succo d'arancia, il latte e le zeste d'arancia sminuzzate.
Aggiungere questo secondo impasto liquido al primo senza mescolare troppo (il composto deve rimanere un pò "grumoso"), aggiungere infine le gocce di cioccolato.

Mettere i pirottini di carta nella teglia per muffins e riempirli per 3/4 con il composto.
Infornare per 15 - 20 minuti...e buona merenda!!