sabato 27 febbraio 2010

Una torta sontuosa per la mia incostanza


Ormai sono sempre più convinta che avrei dovuto chiamare questo blog "la cuoca incostante" e non "la cuoca imperfetta", non c'è verso, nonostante io mi prometta e riprometta pubblicazioni più periodiche, non c'è soluzione e risoluzione e devo arrendermi a quella che sono: un'incostante cronica! Praticamente un post ogni tre anni!Uff.

Eppure a quattordici anni non ero così, ero una ragazzina precisina, se qualcuno mi chiedeva "Vale, domani ti ricordi di portarmi questo o quello o fare questo o quello" io ero puntale come la morte (si dice, no?),non tralasciavo e non dimenticavo, riuscivo a portare a compimento la gran parte delle cose che mi prefiggevo; poi non sò cosa mi sia successo, l'adolescenza si sarà ricordata di portarmi i tormenti tipici di quell'età e deve essersi presa senza chiedere il permesso, la mia percisione e la mia costanza!

Di fatto, a 32 anni suonati non posso più prendermi in giro e far finta che...E' facilissimo che m'impegni a mantenere un blog, organizzare la casa, suonare la chitarra, disegnare, cucire, cominciare un libro, intessere rapporti sociali, ma inesorabilmente quasi tutto è destinato a scemare causa incostanza...come m'ha suggerito una cara collega "Tu, mia cara, inizi a razzo e finisci a ...."
...E brava la collega, come liet motiv della mia vita potrei sicuramente trovare un motto più poetico, però queste 8 parole racchiudono la mia verità e forse anche un pò del mio "dramma"!

Comunque resisto e siccome sono un'inguaribile ottimista, crederò sempre (oggi incluso) che da domani sarò più costante e più capace, nel frattempo del materiale bollente per il mio blog ce l'ho e sarebbe un peccato non pubblicarlo...specie se si tratta d'un dolce sontuoso e godereccio come questa

TORTA CAPRESE

Questa è una torta che negli anni ho fatto più volte, la ricetta l'ho trovata quattro o cinque anni fa in qualche forum di cucina, impossibile oggi per me da recuperare e linkare, ce l'ho scritta nel mio quadernetto delle ricette, che ormai per quanto è stato aperto e riaperto, scritto e strapazzato pare venire direttamente dall'800.

Se qualcuno di voi volesse sapere quanti quintali di burro, uova e cioccolato contenga questa colossale caprese (che è bene sempre preparare il giorni prima)ecco le dosi:

UOVA 6
FARINA MANDORLE 300 gr
BURRO 200 gr
CIOCCOLATO FONDENTE 200 gr
FARINA 1 cucchiaio
ZUCCHERO 200 gr
LIEVITO CHIMICO 1 bustina

Allora, la preparazione è semplicissima, ai limiti dell' "apri la busta, versa e gusta" (motivo in più per comprarli solo in casi disperatissimi :-) ) infatti, bisogna solo montare le uova a temperatura ambiente con lo zucchero per almeno 15 minuti, aggiungere il burro e il cioccolato fondente sciolti a bagnomaria, aggiungere le mandorle tritate finemente e il cucchiaio di farina setacciato con il lievito, miscelare bene il tutto e mettere l'impasto in uno stampo di 28 cm imburrato e infarinato, far cuocere la caprese lentamente a 150° (forno GIA' caldo) per circa un'ora.

BUONISSIMA!!!

lunedì 8 febbraio 2010

Danish pastry e tanta pazienza


Gironzolare nel web può far male, gironzolare a random fra i blog di cucina può farlo anche di più, perchè a ogni blog è un "Mmmmm, mamma che buono!!!" oppure "Mmmm, questo devo assolutamente farlo"!!
Difatti questa settimana sono stata stregata dal blog di Paola Sersante Anice & Cannella, lei ha un blog molto bello e molto seguito ed è bravissima!

In particolare sono rimasta senza parole (e con le papille gustative a mille) davanti ai suoi cornetti del bar e alla descrizione della loro vita e della loro morte: 1.PREPARARE  2.PRENDERE  3.PUCCIARE  4. SVENIRE PAPPARE (....tanto che dobbiamo svenire, meglio svenire dopo avergli tirato un morso :-D, devono essere troppo BUONI).

Inutile scrivere che, guarda caso, m'era venuta una voglia incredibile di perdermi un sabato pomeriggio in tournage, sgusciamenti di burro di qua e di la e lievitazioni bibliche per poter iniziare la domenica mattina con qualcosa che somigliasse a un cornetto da bar (e certo!mi sarei accontentata anche sono dell'estetica!!).

La ricetta di Paola però prevedeva un "la sera prima" che proprio non ci stava con i miei tempi, io ne "la sera prima" volevo già impastare, formare e mettere a lievitare le mie creature perciò mi sono ricordata dei Danish Pastry postati da Rossana (nel forum di Gennarino), una signora italiana che vive da diversi anni negli State e che ha le manine d'oro, io li avevo già preparati diversi anni fa e la ricetta mi piacque molto anche se la difficoltà maggiore fu allora quella d'incorporare il burro all'impasto....BENE STAVOLTA E'ANDATA DECISAMENTE MEGLIO!!!

DANISH PASTRY di Rossana

Nessuno s'offenderà se copio e incollo la ricetta e il procedimento scritta da Rossana...perchè è davvero più complicato a scriverlo che a farlo e io proprio non ci riuscirei a esere così precisa...quindi...Rossana dixit:
 
" La "Danish Pastry" e' un impasto sfogliato dolce con una tipica nota di cardamono, utilizzato per un vasto numero di preparazioni. Negli USA, i dolci da colazione preparati con questo impasto, sono familiarmente e semplicemente chiamati "danish". Se ne trovano di tutte le forme, con o senza ripieno. Anche i ripieni sono molteplici: marmellate di frutta, crema di formaggio, pasta di mandorle, zucchero e cannella, etc.   

Ingredienti

160 gr. di acqua
24 gr. di lievito disidratato (io ho usato mezzo cubetto di lievito fresco)
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50 gr. di burro
60 gr. di zucchero
20 gr. di latte in polvere
7 gr. di sale
1 pizzico di cardamono o macis (io l'ho omesso...non mi sta molto simpatico il cardamomo!!!)
80 gr. di uova intere
20 gr. di tuorli d’uovo
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315 gr. di farina forte
80 gr. di farina 00 setacciata
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200 gr. di burro morbido a temperatura ambiente (per la sfogliatura)

Impasto
1. Sciogliere il lievito nell’ acqua calda (43ºC)
2. Nella ciotola dell’impastatrice, unire il burro (50 gr.), lo zucchero, il sale, il latte in polvere e le spezie e mescolare a velocita’ bassa per amalgamare bene il composto.
3. Aggiungere le uova, una per volta, lavorando dopo ogni aggiunta fino all’assorbimento di ogni uovo.
4. Aggiungere parte della farina e mescolare bene
5. Sempre continuando a mescolare, aggiungere il lievito sciolto in acqua
6. Lavorare l’impasto a velocita’ media per 5 minuti circa fino ad ottenere un impasto morbido.
7. Formare un panetto rettangolare ed infarinare leggermente
8. Avvolgere con la pellicola per alimenti a contatto e porre in frigo a riposare per 1 ora circa.

Sfogliatura

1. Stendere l’impasto in una sfoglia rettangolare ( dello spessore di 1 cm. circa) la cui altezza equivale a tre volte la sua largezza
2. Disporre uniformemente il burro a fiocchetti su 2/3 della lunghezza della sfoglia
3. Ripiegare il terzo di sfoglia senza burro verso il centro
4. Ripiegare l’altro terzo, in modo da formare un panetto rettangolare. Comprimere leggermente con il palmo della mano. Avvolgere nella pellicola per alimenti e mettere a riposare in frigo per 20-30 minuti.
5. Riprendere il panetto e porlo sulla spianatoia (lato lungo verso di voi) 
6. Stendere l’impasto in una sfoglia come indicato nel primo paragrafo.
7. Piegare i lembi, come nella fase precedente  per completare il primo giro (le prime tre piegature per incorpaorare il burro non vengono calcolate nel conteggio dei giri di sfoglia)
8. Soprattutto se si lavora con piu’ panetti di pasta per volta, e’ bene imprimere un piccolo segno col dito sull’impasto per ogni giro che si completa.
9. Avvolgere di nuovo il panetto nella pellicola e porre in frigo per 20-30 minuti a riposare.
10. Ripetere la procedura altre due volte . Sono necessari 3 giri di sfoglia.
11. Dopo il terzo giro, avvolgere accuratamente il panetto con la pellicola trasparente e porre in frigorifero per alcune ore, o meglio ancora, per tutta la notte. "

Ma come avrei potuto io scrivere meglio questa ricdetta?Impossibile!

Però consiglio a tutti di vedere anche il post di Paola Sersante sui cornetti da bar, dove del procedimento della sfogliatura c'è anche un bellisimo reportage fotografico (anche Rossana ne aveva postato uno dettagliatissimo, ma non lo visualizzo più!!!)

Io con l'impasto dei Danish Pastry ho fatto sia le chioccioline alla cannella che i cornetti, le chioccioline si ottengono stendendo l'impasto in un rettangolo abbastanza lungo e alto un mezzo centimentro,in metà di questo rettangolo ho messo dello zucchero di canna e ho spolverato con della cannella, ho ricomperto con il rettangolo con zucchero e cannela con il rettangolo "libero" (chiudendo a libro), ho tagliato delle striscioline ripiene di zucchero e cannella, le ho attorcigliate mantenendo le strice il capo tra pollice e indice e infine ho creato la chiocciolina con il "cordoncino" di pasta (Rossana lo spiegava meglio...c'ho voluto provare!!),alcune le ho fatte lievitare in frigo una notte intera e al mattino le ho infornate a 180° per una decina di minuti altre le ho congelate appena formate e son pronte per quando alla famiglia (visto che hanno apprezzato TUTTI) verrà di nuovo voglia di alzarsi una domenica mattina con l'odore di cornetto...vabbè...di Danish Pastry!

Piccolo assaggiatore alla prova!!

martedì 2 febbraio 2010

Tortini cuor di mela e mandorle


Il mese di febbraio, diciamolo pure, mi pare incominciato ESATTO ESATTO come il mese scorso, se non sapete a cosa faccio riferimento, consiglio questa leggera e simpaticati lettura.
Una piccola differenza però con il mese passato c'è, infatti questo mese ho ripreso a cucinare (dicembre ho ricamato, gennaio lasciamolo stare...adesso con il tempo di carnevale la cucina cominciava a mancarmi!) e ho tutta l'intenzione di riprendere a postare, speriamo e incrociamo; anche perchè mi sono accorta che avere un blog dove archiviare ricette, vecchie nuove, ma comunque amate, può essere IMPORTANTISSIMO...

Potrebbe infatti accadere che il gatto nero con il quale convivete più o meno felicemente da oltre sette anni, decida che adagiare le sue chiappe nella lettiera fuori al freddo non gli si addica più e che gli venga la felice idea di sparpagliare pollotte maleodoranti giusto giusto sopre le vostre FANTASTICHE, MERAVIGLIOSE riviste di cucina che in sei-sette anni avete avuto la pazienza e l'impegno di collezionare (i Sale e Pepe sono stati risparmiati,GRAZIE!)
.
Succede anche che in queste riviste, IRRIMEDIABILMENTE compromesse (tanto da lasciare la padrona di casa impietrita e assolutamente in trans mentre il padrone di casa con due enormi guanti  alle mani, fa fuori TUTTO, riviste e pallotte e nel contempo articola la parola in un aramaico antico contro le riviste, la padrona del gatto e il gatto stesso), succedde appunto, che queste riviste possano contenere ricette super COLLAUDATE e veramente AMATE come questa e questa e questa, nonchè ottimi consigli su come pulire e sfilettare un pesce o ottenere un ottima "balsamella" vellutata e altro ancora.

Può sembrare un cosa curiosa, ma vi posso ASSICURARE che vi può accadere, almeno a me è successo e se non avessi postato alcune di queste ricette sul mio blog le avrei perse completamente, visto che non ricordo NESSUNA ricetta a memoria, niente, zero, nisba!Se poi parliamo di ricette inedite direi che avere un blog è quasi fondamentale, considerando gli incidenti domestici =).

Da un pò di tempo mi sono data alla sperimentazione di dolci e dolcetti e visto che nel post precendente avevo voglia di mele, cosa più unica che rara, ho elaborato un dolcetto frollo con una morbida composta di mele, invernale e ottimo per un te!

TORTINO FROLLO CUOR DI MELA E MANDORLE

Per la frolla:

FARINA 300 gr
FECOLA  50 gr
ZUCCHERO A VELO 170 gr
BURRO 150 gr
TUORLI 2
LIEVITO CHIMICO 1 punta di cucchiaino
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Per la composta di mele

MELE GOLDEN 2
ZUCCHERO DI CANNA 3 cucchiai
BURRO 15 gr
CANNELLA 1 punta di cucchiaino
UVETTA 15 gr
FARINA DI MANDORLE 20 gr
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Per la crema pasticcera

LATTE 300 ml
FRUMINA 20 gr
ZUCCHERO 50 gr
TUORLI 2
zeste di un LIMONE
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Procedimento:

Per prima cosa impastare la frolla, mischiando in una ciotola la farina, lo zucchero, la fecola e il lievito, il burro a pezzetti e lavorando con le mani in modo tale da incorporare il burro alle polveri, alla fine deve ottenersi un composto tipo pangrattato, senza pezzi troppo evidenti di burro.
Unire i due tuorli e impastare o con un cucchiaio di acciaio o con un coltello a lama lunga visto che la pasta frolla non andrebbe mai lavorata con le mani, se non un breve passagio finale per "compattarla" formano un palla da far riposare almeno un oretta in frigo.

Per la composta occore mettere in un pentolino il burro, lo zucchero e le mele sbucciate e tagliate a cubettini, lasciar cuocere a fuoco lento, senza aggiungere acqua, fino a quando le mele diventano tenere, a fuoco spendo unire l'uveta precedentemente ammollata e strizzata (anche nel rum, piuttosto che l'acqua), la farina di mandorle e la cannella.

Per la crema pasticcera, scrivo il procedimento anche se sono certa che ognuno ha la sua ricetta ipercollaudata, dunque, far intiepidire in un pentolino il latte con le zeste del limone mentre in un piccola casseruola mischiare velocemente i tuorli con lo zucchero e la frumina e prima di mettere il pentolino su un fuoco dolcissimo aggiungere il latte intiepidito, filtrato dalle zeste, cuocere la crema per circa 10-15 minuti, il tempo per farla addensare, va bene anche un pò lenta visto che deve passare anche in forno.

Composizione:
Imburrare e infarinare con del pangrattato (se ve n'è rimasta ancora va meglio un granella leggera o farina di mandorle) gli stampini appositi (io ho trovato una teglia da mini-muffin da 24 formelle), foderlarli con la frolla lasciano un piccolo bordino esterno, mettere all'interno di ogni pasticcino un cucchiaino di composto di mele e uno di crema, chiudere con un tappino di frolla.
Cuocere a 170°, forno preriscaldato, fino a quando i dolcetti siano dorati, all'incirca 10-15 minuti.

Con questo impasto mi sono usciti 24 pasticcini e una torta (frolla sotto, composta e crema al centro e frolla sopra) di 24 cm.

Gli amici e qualche collega pare abbiano apprezzato :-)