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mercoledì 17 marzo 2010

Torrette al gianduja.Improvvisazione perfettamente riuscita.


Se non si fosse capito, la cuoca imperfetta ha una perfetta predilezione, per i dolci, certo questo s'era capito, ma la sua è una predilezione nera e intensa, una predilezione per la tavoletta, ma se c'è da sporcarsi le dita con qualsiasi versione cremosa non disdegna, anzi...La sua è una vera devozione di quelle che andrebbero premiate per la costanza e l'impegno, perchè è almeno un quarto di secolo che annusa, degusta, venera la tentazione in persona : il cioccolato!

Veramente potrei definire il cioccolato la mia vera e unica droga, credo che potrei stare tranquillamente settimane senza neanche pensarci alla pasta se mi fosse negata, potrei persino dimenticarmi la pizza, ma senza cioccolato MAI!!!E per favore non parlatemi di Roches o similari (comunque non dico di no neanche a quelli), il cioccolato che mi rilassa e mi fa bene è NERO, AMARO, PROFUMATO, FONDENTE e diciamo almeno al 70% di massa di cacao...il mio psicofarmaco per elezione!Toglietemi tutto, ma non...

Per moltissimo tempo sono stata integralista convinta nei confronti del cioccolato: o fondente o non se ne parla; non scherzo se dico che per anni non ho assaggiato del cioccolato a latte o del gianduja, anzi proprio quest'ultimo m'è sempre stato sul naso, forse colpa di orribili giandujotti che mia madre comprava di infima qualità, dolcissimi, immangiabili (da dirlo io!!!) che forse non solo non contenevano vere nocciole piemotesi DOC, ma anzi è probabile non contenessero proprio nocciole....fatto sta che per anni ho snobbato il classico cioccolatino dorato dal gusto di Piemonte e similari.
In questi ultimi anni però mi sono ammorbidita e forse è cresciuta anche la mia curiosità culinaria, pertanto s'è vero che il primo amore non si scorda mai, bisogno sempre lasciare spazio e possibilità ai prentendenti che verranno...

Come in questo caso, in cui per una cena con amici ho sperimentato questo dolce da servire fresco fresco tutto nocciola e cioccolato che è andato un milione di volte oltre le mie più rosee aspettative (proprio mentre li tuffavo nella granella di nocciole mi sano domandata cento volte "Ma, sacch'stu dolc, avà piacè???"...scusate ma certe volte penso in barese, è la mia terra!!).Comunque il dolce è piaciuto. A me TANTISSIMO!

TORRETTE AL GIANDUJA


In principio doveva trattarsi semplicemente del dolce di cioccolato e mandorle (che io ho trasformato in cioccolato e nocciole) tratta dal libro "Cioccolato" di Trish Deseine, una di quelle torte crostolose fuori e fondenti e morbide dentro (in alcuni casi trattasi di un interno "crudo e godurioso"...mamma se è godurioso!!!) da fare il giorno prima, cosa che non solo fa bene alla torta, fa bene agli ospiti che la mangeranno con più gusto e fa bene anche alla brava padrona di casa che avrà un pensiero in meno il giorno del pranzo o della cena.
Così m'ero anticipata il mio bel dolcetto il venerdì per il sabato, ma poi il sabato pomeriggio verso le 15.00 m'ha colto uno improvviso prurito alle mani che m'hanno portato, quasi in trance, a prendere la mia bella torta e a farla in tanti pezzetti alti e piccoli con un coltellaccio, pezzetti che ho spalmato con un'improbabile e improvvisata crema fredda alla crema di nocciole e formaggio e affondato nella granella di nocciole!Dopo qualche ora di frigo sono diventante BUONISSIME!!!

Per la base (Dolce di cioccolato e mandorle di Trish Deseine)

200 gr di cioccolato fondente a piccoli pezzi
5 tuorli
5 albumi
180 gr di zucchero (io ho usato dello zucchero di canna mascobado e dopo la cottura si sentiva!!!!)
100 gr di farina di mandorle (io solo nocciole)
75 gr di farina
1 cucchiaino di lievito

Far sciogliere il cioccolato a bagnomaria con il burro in pezzi, togliere dal fuoco, aggiungere i tuorli e poi lo zucchero, aggiungere le mandorle, il lievito e la farina setacciati insieme e lavorare (l'autrice dice che può andare anche tutto nel mixer, io come al solito vado di frusta a mano), unire in tre riprese gli albumi montati a neve.
Quando anche gli albumi risultano ben incorporati, imburrare una teglia da 24 cm (erano abbastanza alte le mie torrette, se dovessi rifarla credo che andrebbe bene anche una teglia da 28 cm), infornata a 180° (FORNO PRERISCALDATOOOOOOO!!!!) per circa una 50ina di minuti, a cottura terminata far intiepidire la torta e sformarla.

Per la crema nocciole/formaggio

Crema di nocciole 150 gr circa (io ho usato una crema Bio che stanziava da un pò in dispensa)
Formaggio fresco spalmabile 100 gr

In una ciotola lavorare la crema di nocciole con il formaggio fresco (io ho riscaldato un pò la crema di nocciole a bagnomaria, anche se era abbastanza cremosa già di suo, ma il formaggio non era spalmabilissimo e avevo paura che mi facesse grumi, scaldare il formaggio mi convinceva poco, perciò ho scaldato la crema e il "calore" della crema alla nocciala ha fatto il suo dovere!!!), lavorarli bene con una spatola fino ad ottenere una consistenza molto cremosa, in caso aggiungere qualche goccia di latte o panna.

Composizione

Tagliare a quadrotti la base al cioccolato, spalmare il lati con la crema e tuffarli nella granella di nocciole, decorare con della crema  anche la parte sovrastante delle torrette e ripetere fino a esaurimento del dei pezzetti di base, mettere in frigo per qualche ora, il passaggio in frigo a mio parere fa un enorme differenza!!!


sabato 27 febbraio 2010

Una torta sontuosa per la mia incostanza


Ormai sono sempre più convinta che avrei dovuto chiamare questo blog "la cuoca incostante" e non "la cuoca imperfetta", non c'è verso, nonostante io mi prometta e riprometta pubblicazioni più periodiche, non c'è soluzione e risoluzione e devo arrendermi a quella che sono: un'incostante cronica! Praticamente un post ogni tre anni!Uff.

Eppure a quattordici anni non ero così, ero una ragazzina precisina, se qualcuno mi chiedeva "Vale, domani ti ricordi di portarmi questo o quello o fare questo o quello" io ero puntale come la morte (si dice, no?),non tralasciavo e non dimenticavo, riuscivo a portare a compimento la gran parte delle cose che mi prefiggevo; poi non sò cosa mi sia successo, l'adolescenza si sarà ricordata di portarmi i tormenti tipici di quell'età e deve essersi presa senza chiedere il permesso, la mia percisione e la mia costanza!

Di fatto, a 32 anni suonati non posso più prendermi in giro e far finta che...E' facilissimo che m'impegni a mantenere un blog, organizzare la casa, suonare la chitarra, disegnare, cucire, cominciare un libro, intessere rapporti sociali, ma inesorabilmente quasi tutto è destinato a scemare causa incostanza...come m'ha suggerito una cara collega "Tu, mia cara, inizi a razzo e finisci a ...."
...E brava la collega, come liet motiv della mia vita potrei sicuramente trovare un motto più poetico, però queste 8 parole racchiudono la mia verità e forse anche un pò del mio "dramma"!

Comunque resisto e siccome sono un'inguaribile ottimista, crederò sempre (oggi incluso) che da domani sarò più costante e più capace, nel frattempo del materiale bollente per il mio blog ce l'ho e sarebbe un peccato non pubblicarlo...specie se si tratta d'un dolce sontuoso e godereccio come questa

TORTA CAPRESE

Questa è una torta che negli anni ho fatto più volte, la ricetta l'ho trovata quattro o cinque anni fa in qualche forum di cucina, impossibile oggi per me da recuperare e linkare, ce l'ho scritta nel mio quadernetto delle ricette, che ormai per quanto è stato aperto e riaperto, scritto e strapazzato pare venire direttamente dall'800.

Se qualcuno di voi volesse sapere quanti quintali di burro, uova e cioccolato contenga questa colossale caprese (che è bene sempre preparare il giorni prima)ecco le dosi:

UOVA 6
FARINA MANDORLE 300 gr
BURRO 200 gr
CIOCCOLATO FONDENTE 200 gr
FARINA 1 cucchiaio
ZUCCHERO 200 gr
LIEVITO CHIMICO 1 bustina

Allora, la preparazione è semplicissima, ai limiti dell' "apri la busta, versa e gusta" (motivo in più per comprarli solo in casi disperatissimi :-) ) infatti, bisogna solo montare le uova a temperatura ambiente con lo zucchero per almeno 15 minuti, aggiungere il burro e il cioccolato fondente sciolti a bagnomaria, aggiungere le mandorle tritate finemente e il cucchiaio di farina setacciato con il lievito, miscelare bene il tutto e mettere l'impasto in uno stampo di 28 cm imburrato e infarinato, far cuocere la caprese lentamente a 150° (forno GIA' caldo) per circa un'ora.

BUONISSIMA!!!

venerdì 13 novembre 2009

Un caloroso contest. con un tocco di zenzero...







...e dico un caloroso, ma tutto sommato dovrei direi calorico...e già, visto che l'argomento principe di questo post è il burro!!
Da quando ho ripreso il blog, ho iniziato a gironzolare con più costanza nei blog altrui, ne ho conosciuto di nuovi bellisimi e interessanti, come mi paiono essere i rispettivi creatori e ho recuperato qualche vecchia conoscenza che mi faceva compagnia già qualche anno fa...come UN TOCCO DI ZENZERO di Sandra Salerno, che apprezzo da diverso tempo e tra l'altro credo che in questi ultimi anni Sandra abbia fatto il salto di qualità, trasformando la sua passione in una vera e propria professione, seria e apprezzata...l'ho persino vista sulla RAI!!Grande Sandra...l'esempio che qualche volta questo paese può essere meritocratico!
Così mentre gironzolavo, come mi capita spesso, alla ricerca di spunti, ho fatto visita a Sandra, che ha cambiato look (adesso è decisamente FAVOLOSA!!!) e ho letto del contest più morbido del web,un contest dedicato al burro, ispirato da un burro che non è un burro qualsiasi, ma è il burro delle Fattorie Fiondino, un burro di altissima qualità ricavato solo da "panne riposate" (lo sapete che il vero buon burro è ottenuto dalla centrifugazione della panna,vero???:-) ), il burro in questione si chiama BURRO 1889 e non credo sia ancora in commercio, visto che in questo giorni si sta svolgendo il  panel test sul suo gradimento!
Io non ho potuto restire alla voglia di dare il mio contributo...tanto più che avendo una predilezione per i dolci (chissà se s'è capito), dove, come e quando utilizzare il burro, per me non è un problema....anzi se posso aiutare in qualche modo con il panel test... ;-)
Per l'occasione ho pensato di sperimentare una ricetta che avevo in mente da un pò liberamente ispirata dalla frolla con le uova sode (che di solito si utilizza per la preparazione degli ovis molis, frollini squisiti con la marmellata), creando dei biscottini dalla forma che ricordi i bretzel, questa la mia ricetta:

FINTI BRETZEL AL CACAO


Per una 15ina di biscotti:

3 tuorli d'UOVO sodi
150 gr di BURRO FRESCHISSIMO
100 gr di ZUCCHERO a velo
170 gr di FARINA "0"
20 gr di CACAO AMARO
100gr di CIOCCOLATO BIANCO

Far rassodare le uova cuocendole in acqua bollente, una volta cotte lasciarle raffreddare e separare gli albumi dai tuorli.
In una ciotola mettere i tuorli PASSATI AL SETACCIO, operazione fondamentale per la riuscita di questi pasticcini, unire il burro a pomata e lavorare fino ad ottenere un composto cremoso, unire lo zucchero, il cacao amaro e poco per volta la farina, lavorando il composto poco con le mani (non va strapazzato come si fa con la pasta lievitata, regola da adottare con tutti gli impasti contenenti burro e che non prevedono lievitazione), fino ad ottenere un impasto sodo e omogeneo, avvolgerlo in pellicola trasparente e farlo riposare in frigo per circa un ora.
Una volta ritirato dal frigo l'impasto prenderne dei piccoli pezzi (non gli ho pesati..argh!!!)e formare dei cilindretti lunghi circa 10 cm e spessi circa 6-7 mm, formare i (finti) brezel e metterli sul una placca imburrata.
Cuocere i biscotti a 140° per 15 minuti

Una volta cotti i biscotti, lasciarli raffreddare su una graticelle e decorarli con del cioccolato bianco precentemente fuso a bagnomaria.Posso garantirvi che il panel test su questi biscotti lo hanno fatto le mie colleghe di lavoro...che sono certa abbiano gradito ;-)





domenica 11 ottobre 2009

L'a(e)ssenza e il cioccolato

L'ultima volta che scrivevo nell'anteprima dei mie post ero nel mio vecchio ufficio.
Presagivo fosse l'ultimo post perchè infondo sapevo che sarei stata impegnata a cercarmi una nuova vita.
Un portone per l'esattezza...
Se l'ho travato?Se s'è aperto?
E chi lo sa.
Perchè nell'andirivieni di questo anno c'è stata così tanta vita, così tanti cambiamenti che mi hanno distolto dalla ricerca e mi hanno impegnato semplicemente a vivere.
E non vivo male.
Niente nostalgie sentimentali nel ricordo dell'odore dei cataloghi, delle code in estate e del mio parlare navigato di Londra, Lisbona, Praga...ma soprattutto niente disperazione oggi nel fare un lavoro-giocattolo che mai avrei creduto nella vita di poter fare.

Questo perchè ho capito che per quel che mi riguarda non sarà un mestiere a nobilitarmi, perchè non è là che voglio puntare...voglio puntare su di me, sulle persone che amo e su tutto ciò che mi emoziona e mi fa sentire sempre viva: le mie passioni.

E la colata di glassa al cioccolato, ve lo dico, quasi mi commuove per l'emozione :-)

Jacopo nel frattempo è cresciuto e così poco per volta mi sto riprendendo la mia vita...leggo un pò di più, fotografo un pò di più, esco un pò di più e chelodicoafare cucino un pò di più....

Oggi questo blog riapre e per l'evento ho scelto qualcosa di irresistibile...un'invenzione davvero riuscita, mi manca il nome però, che faccio improvviso?:

Finta-Sacher-Plum-al-doppio-cioccolato


Questo dolce è nato dall'unione di più ricette unite tra loro e dalla voglia di ringraziare una mai vecchia amica di scuola che non vedevo da 10 anni che ci invitava a casa sua per cena, come non omaggiarla con qualcosa di serio?
Questo dolce nonostante possa sembrare pretenzioso nell'esecuzione in realtà è facilissimo, anzi l'ho scelto proprio perchè ha una pasta base di veloce preparazione e sempre buona riuscita, una farcia velocissima e una glassa a prova di inesperto!

Come impasto base ho usato la versione della Sacher torte di Giuseppe Gagliardi rubata tra le cavolate anni fa, come suggerisce Sigrid, ripaga il prepararla un giorno prima (come tutti gli compasti in cui ci sono i frutti secchi)

le dosi eccole:

5 uova
16o gr di olio di semi di girasole
150 gr di zucchero
75 gr di farina
40 gr di cacao
20 gr di farina di mandorle
10 gr lievito per dolci
1 presa di sale

Separare i tuori dagli albumi (le uova devono essere a temperatura ambiente), e montarli (i rossi) con lo zucchero finchè il composto non diventi gonfio e spumoso.Unire gradatamente a filo l'olio.
In un coppa a parte mischiare le polveri: farina, lievito, mandorle e cacao (farina,cacao e lievito al setaccio eh...).
Montare e biachi a neve ferma e usarne una metà per "allungare" il composto tuorli+zucchero+olio girando sempre dall'alto verso il basso per non smotare gli albumi.
Unire le polveri e i restanti bianchi sempre senza smontarli.
Io con questa dose ho riempito due stampi da plum cake e li ho infornati a 170° per 20 minuti.



Una volta preparato l'impasto base, l'ho lasciato raffreddare e l'ho farcito con della semplice panna addolcita con una goccia di miele.
La glasse però è la vera figata...concedetemolo il termine, mi fa fare sempre il figurone perchè rifinisce da pasticceria

L'ho rubata sempre anni fa dai gennarini, si prepara in 2 minuti e UDITE UDITE si AUTOLIVELLA , niente spatole, niente metti qui e si stacca li, niente di niente...la si versa e si sta fermi ad osservare come lei faccia tutto il resto insinuandosi ovunque... è una GODURIA!

Le dosi eccole:

210 gr di cioccolato fondente (io ho usato uno al 50%)
165 gr di panna fresca
42 gr di burro morbido
42 gr di liquore
25 gr di miele

Nessuno s'offenda se copio e incollo il procendimento dai gennarini che è quasi mezzanotte e tra un pò vado a dormire...cito:

"Tagliare con un coltello a lama larga (come se si affettasse la cipolla) il cioccolato (in alternativa grattugiarlo, ma è più lungo...) e metterlo in una terrina.
Portare a bollore la panna con il miele e versare sul cioccolato, mescolando delicatamente fino ad ottenere una consistenza cremosa (la panna scompare, il cioccolato diventa molto lucido).
Aggiungere il burro ammorbidito e mescolare con una frusta fino al suo assorbimento completo.
Aggiungere il liquore e, sempre con la frusta, mescolare fino al completo assorbimento.
Usare (colare sul dolce da coprire). Far raffreddare (e solidificare) a temperatura ambiente per mezz'ora."

Io alla fine mi sono divertita con la glassa avanzata a fare dei ghirigori (ho usato il classico cornetto di carta forno) sulla torta fatta raffreddare qualche minuti in frigo (la glasse è una ganache, si solidifica dopo un pò...io ho riscaldato nel micro quella che mi serviva per pasticciare) e alla fine sono stata proprio soddisfatta...bella da vedere e buona da mangiare e s'è aggiudicata il premio per essere postata!